Multe: si applica la sanzione accessoria a
chi guida un veicolo non a motore come i
ciclisti in caso di violazione del codice
della strada? |
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È possibile detrarre
i punti dalla patente ad
un ciclista se commette un’infrazione del
codice della strada?
A chiederselo sono stati più
volte gli agenti della polizia municipale quando si
sono trovati a dover multare un conducente di un
veicolo non a motore come, appunto, la bicicletta.
L’equivoco di fondo sta nel fatto che anche le
biciclette, nel momento in cui circolano in strada,
sono tenute a rispettare il codice e ai relativi
conducenti si applicano le medesime multe stabilite
per gli automobilisti: sanzione pecuniaria e,
laddove previsto, decurtazione
dei punti dalla patente. Non è detto però
che un ciclista abbia una patente e, se così fosse,
si avrebbe un’illegittima discriminazione tra
ciclisti patentati e ciclisti non patentati: questi
ultimi infatti subirebbero una sanzione ulteriore
(quella accessoria) rispetto ai primi, la privazione
cioè dei punti. A stabilire se, in caso di guida
in bicicletta è possibile la decurtazione dei punti
dalla patente è stata finalmente una
sentenza della Cassazione.
Vediamo cosa dice.
Prima di spiegare se è possibile o
meno detrarre
i punti dalla patente a un ciclista facciamo
un esempio. Immaginiamo un uomo che, alla guida
della propria bici, superi il semaforo con il rosso.
Un vigile lo
vede e lo ferma. Gli consegna una bella multa
perché, gli ricorda, anche
i ciclisti devono rispettare le norme del codice
della strada come, ad esempio, il divieto
di eccesso di velocità o di guida contromano. Se
nonché, nel verbale – che è un prestampato – si fa
riferimento non solo alla sanzione pecuniaria ma
anche alla decurtazione dei punti dalla patente. Il
ciclista si oppone sostenendo che non si possono
detrarre i punti alla patente a chi non guida
un’auto; il vigile però gli fa presente che ciò non
sta scritto da nessuna parte e le multe sono uguali
per tutti, ciclisti e non.
Chi dei due ha ragione?
La pronuncia della Cassazione risolve
il problema se è possibile la decurtazione dei punti
dalla patente a chi guida la bicicletta. Secondo la
Corte «non può essere applicata la sanzione
amministrativa accessoria della sospensione
della patente di guida, per illeciti
posti in essere con violazione delle norme sulla
circolazione stradale, a chi li abbia commessi
conducendo veicoli
per la cui guida non sia richiesta alcuna
abilitazione o, se richiesta, non sia
stata mai conseguita». Lo stesso identico principio
va applicato anche per le contravvenzioni che, al
posto della sospensione della patente, prevedono
anche la decurtazione dei punti (essendo identica la
finalità della norma). Pertanto, al ciclista che
viola il codice della strada e commette
un’infrazione non può né essere sospesa la patente
né possono essergli decurtati i punti
Come tutti gli utenti della strada, anche i ciclisti
devono rispettare precise regole di comportamento,
sia in città, che nei percorsi extraurbani.
Quali sono i comportamenti che più di frequente
fanno le scattare le multe
ai ciclisti?
Per rispondere a questa domanda, passiamo in
rassegna le regole della strada che sono violate più
spesso e che rappresentano un pericolo per la
sicurezza del ciclista e non solo.
Scoprirai che evitare le sanzioni non è poi così
difficile!
Ciclisti
affiancati, in coppia o in fila indiana?
Le biciclette
che camminano affiancate e occupano
l'intera carreggiata, sono il cruccio di molti
automobilisti. Cosa dice in proposito il Codice
della Strada?
L'art. 182 stabilisce che i ciclisti
devono procedere in fila indiana e, se
necessario, possono affiancarsi solo in coppia. Il
rispetto di questa regola è ancora più stringente
fuori dai centri urbani e l'unica ipotesi che
consente di pedalare affiancati in coppia è quella
del ciclista minore di 10 anni, che deve stare
sempre a destra rispetto all'adulto.
Le multe ai ciclisti che non
rispettano questa regola vanno da 25
a 99€
Quali multe ai ciclisti per chi viaggia senza luci?
Il Codice prevede regole molto precise per chi
pedala nelle ore serali o la mattina presto, quando
ancora c'è buio. Per garantire la sicurezza dei
ciclisti, questi devono essere ben visibili anche
nell'oscurità.
Dopo il tramonto e fino a mezz'ora prima dell'alba,
i ciclisti devono indossare
giubbotto o bretelle catarifrangenti, ma
solo se circolano al di fuori dei centri urbani e
nelle gallerie. La violazione dell'obbligo è punito
con una
multa da 24 a 97€.
Non è previsto invece alcun obbligo per chi viaggia
senza le luci. Il legislatore vuole che il ciclista
sia visibile dagli altri utenti della strada, ma
deve essere il conducente stesso a decidere se
dotarsi o meno di luci.
Eppure solo quando si vede bene la strada è
possibile evitare gli ostacoli, le buche e seguire
la corretta traiettoria in vista di una curva. È
quindi consigliabile avere sempre un sistema di
illuminazione.
I ciclisti possono usare gli auricolari?
Durante le uscite in bici molti ciclisti uniscono la
passione per il ciclismo e quello per la musica.
Cosa c'è di più bello che rilassarsi con un bel
sottofondo musicale mentre si pedala? Molti altri
invece approfittano della pedalata per ascoltare un
podcast o un audiolibro.
Si tratta di comportamenti vietati oppure no? La
risposta è... dipende! Le
cuffie o gli auricolari che vanno su entrambe le
orecchie, sono vietati dal legislatore e la multa è
di ben 160€.
Se invece si tratta di un auricolare che va su un
solo orecchio, allora il suo utilizzo in bici è
consentito. La differenza si spiega con la necessità
che il ciclista abbia un livello di concentrazione
adeguato e sia in grado di sentire bene i rumori che
lo circondano, come il rumore di una frenata, il
suono di un clacson o il segnale acustico di un
passaggio a livello.
L'auricolare
singolo si può usare anche per parlare al
telefono, purché il ciclista abbia entrambe le mani
sul manubrio. Chi tiene una mano sul manubrio e con
l'altra tiene il telefono, viene multato con una
sanzione di 161€
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